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18/02/2020

La Stampa: sciopero delle firme a tempo indeterminato

Il comunicato del comitato di redazione. Solidarietà dai colleghi

L’assemblea dei redattori de La Stampa esprime la sua ferma contrarietà alla decisione della direzione e dell’azienda di trasferire otto colleghi dalla redazione di Roma a quella di Torino nell’ambito della riorganizzazione del lavoro in vista della partenza del “Progetto Digital First” fissata ai primi di marzo.

La mancata comunicazione ai singoli, l’assenza di un confronto sulle problematiche personali e professionali, rappresentano un fatto unico nella storia di un giornale come La Stampa, che ha messo sempre al centro della produzione i suoi giornalisti, le loro doti e le loro capacità professionali e umane.

L’azienda nell’incontro col Cdr ha annunciato un sostanzioso taglio della foliazione, pericoloso per la qualità e gli orizzonti industriali del giornale, ha ribadito di essere interessata a perseguire la strada dei prepensionamenti (con conseguente eliminazione degli straordinari), a un pesante taglio dei compensi relativi al lavoro domenicale e più in generale di voler introdurre ulteriori misure per il contenimento dei costi, ipotesi più volte respinte dalla redazione.

Per questi motivi l’assemblea, esprimendo solidarietà ai colleghi della redazione romana - ed auspicando un cambiamento della linea e della strategia intrapresa da azienda e direzione con la consapevolezza che confronto e dialogo possano essere gli unici strumenti da utilizzare in un momento molto difficile per l’editoria e alla vigilia di un necessario cambiamento dell’organizzazione del lavoro che si annuncia complesso - ha respinto il piano prospettato dal direttore Maurizio Molinari e ha attuato due giornate di sciopero nell’ambito di un pacchetto complessivo di cinque.

Contestualmente annuncia lo sciopero delle firme a tempo indeterminato sia sulla carta sia sul web.

Il Cdr de La Stampa

 

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Rappresentanza sindacale La Stampa

I rappresentanti Sindacali  de La Stampa Patrizia Zanon e Giorgio Viano esprimono solidarietà ai colleghi giornalisti ed al CDR per la proclamazione di 2 giorni di sciopero a causa delle difficoltà conseguenti alla riorganizzazione del lavoro che comporterà, tra l’altro, l’improvviso trasferimento di 8 giornalisti dalla redazione di Roma a quella di Torino.

 

Comunicato del Comitato di redazione di Repubblica

Il Cdr di Repubblica sostiene la battaglia portata avanti dai colleghi della Stampa, cui l’editore - d’accordo con il direttore - ha comunicato un drastico piano di riduzione dei costi e del personale che mina profondamente la struttura del giornale e l’autonomia delle redazioni. A colpire, oltre al metodo unilaterale con cui si è scelto di procedere, è la decisione di trasferire senza preavviso otto colleghi da Roma a Torino, sei dei quali donne. Una linea di condotta che prescinde dal confronto con il sindacato interno e con i singoli cronisti, che non ha precedenti nella storia dei quotidiani del gruppo Gedi. Anche per questo il Cdr di Repubblica si schiera a fianco del Cdr della Stampa, convinto che il rispetto della dignità dei giornalisti - da cui discendono  autonomia e indipendenza - sia un valore non negoziabile.

Il Cdr di Repubblica

 

Comunicato Cdr Secolo XIX

La redazione de Il Secolo XIX è solidale con i colleghi de La Stampa con i quali ha un trascorso comune e in alcuni casi condivide gli spazi redazionali lavorando quotidianamente fianco a fianco.  

Il Cdr de Il Secolo XIX, alla luce dello sciopero proclamato dai colleghi de La Stampa per le giornate di venerdì 14 febbraio e sabato 15 febbraio, ha chiesto alla Direzione che le pagine prodotte dai giornalisti del Decimono non vengano messe a disposizione di altre testate del gruppo Gnn in sostituzione dei contributi che quotidianamente vengono prodotti dai colleghi della Stampa per tutti i quotidiani Gnn.

Il Cdr de il Secolo XIX

 

Comunicato Cdr Gruppo GNN

I cdr esprimono solidarietà ai colleghi della Stampa e forte preoccupazione per l'atteggiamento di chiusura e indisponibilità al confronto mostrato in questi giorni dal gruppo editoriale Gnn nelle prime fasi di attuazione del piano di aggiornamento editoriale e potenziamento del comparto dei servizi digitali. 

Nel ribadire il necessario rispetto delle professionalità e della tradizione dei nostri giornali, ci auguriamo che l’eventuale nuova organizzazione avvenga in un clima di rispetto, sensibilità e disponibilità al dialogo con chi tutti i giorni contribuisce a produrre un bene che rappresenta il cuore di questa attività imprenditoriale e di servizio al pubblico: l'informazione.

Ribadiamo pertanto la necessità di un incontro a stretto giro, come già richiesto in precedenza, alla luce anche del cambio degli assetti proprietari del Gruppo Gedi.

Corriere delle Alpi
Gazzetta di Mantova
Gazzetta di Modena
Gazzetta di Reggio
Il Mattino di Padova
Il Piccolo
Il Tirreno
La Nuova Ferrara
La Nuova Venezia
La Provincia Pavese
La Sentinella del Canavese
La Tribuna di Treviso
Il Messaggero Veneto

 

Comunicato Cdr Huffpost Italia

Il Cdr di HuffPost Italia esprime massima solidarietà e vicinanza ai colleghi della Stampa in seguito alla decisione dell'editore di attuare un piano di riduzione del personale e dei costi inaccettabile.
Spiace constatare che si è proceduto in modo unilaterale e in particolare desta forte preoccupazione la scelta di trasferire otto colleghi da Roma a Torino senza preavviso. Tra questi otto colleghi ci sono sei donne. Non tenere conto di queste specificità e, più in generale, delle condizioni lavorative e familiari dei colleghi, non è ammissibile. Autonomia, indipendenza e salvaguardia della struttura del giornale sono valori non negoziabili.

Il Cdr di Huffpost Italia

 

Radio Capital sostiene i colleghi de la Stampa

Il Cdr di Radio Capital è solidale con i colleghi de La Stampa a cui l’Editore ha comunicato, senza un confronto sindacale, una serie di misure per il contenimento dei costi ed il trasferimento di otto giornalisti dalla redazione di Roma a quella di Torino nell’ambito della riorganizzazione del lavoro.

Preoccupa il metodo unilaterale scelto dall’Azienda, la mancanza di attenzione verso le diverse peculiarità personali e professionali dei redattori coinvolti, l’assenza di un dialogo con il Cdr del Quotidiano. Una procedura che non ha precedenti nella storia del Gruppo Gedi.

La Redazione di Radio Capital sostiene la protesta dei colleghi de La Stampa per la difesa dell’autonomia e della dignità dei giornalisti, pilastri di un’informazione libera e indipendente.  

Il Cdr di Radio Capital

 

Comitato di redazione Adnkronos

Il Cdr di Adnkronos esprime solidarietà ai colleghi de ‘La Stampa’ per la decisione della direzione e dell’azienda di trasferire otto colleghi dalla redazione di Roma a quella di Torino nell’ambito della riorganizzazione del lavoro.

Procedere in modo unilaterale, senza un confronto che testimoni l’importanza del ruolo ricoperto da un lavoratore, mina la professionalità e mette a rischio il prodotto.

 Il Comitato di Redazione di Adnkronos

 

Comitato di redazione del Fatto

Il Comitato di Redazione del Fatto Quotidiano esprime piena solidarietà ai colleghi de La Stampa che hanno risposto con due giorni di sciopero, lo stato di agitazione e lo sciopero delle firme a tempo indeterminato al piano digitale che riduce di oltre un terzo la redazione romana e prevede, tra l'altro, il trasferimento a Torino di otto colleghi, per lo più con famiglia a Roma e neppure avvisati prima della comunicazione al Cdr. 

Taglio della foliazione, taglio dei compensi domenicali, nuovi prepensionamenti a carico dello Stato e delle casse già esangui dell'Inpgi: non è così che si risponde alla crisi dell'editoria. Siamo al fianco dei colleghi che chiedono alla direzione e ai vertici del gruppo Gedi di cambiare strategia.

Il Comitato di redazione del Fatto Quotidiano

 

Comunicato del Cdr del Giornale

Il Cdr del Giornale esprime, a nome della redazione, solidarietà ai colleghi della Stampa reduci da due giorni di sciopero per protesta contro il trasferimento di otto giornalisti dalla redazione di Roma a quella di Torino e reduci da un'assemblea che ha deciso lo sciopero a oltranza delle firme. La decisione del gruppo Gedi è per chi lavora al Giornale un film già visto. Con la motivazione del contenimento dei costi e della riorganizzazione del lavoro si è ottenuto soltanto di ridurre la qualità del prodotto, minare gravemente l'autorevolezza della testata e colpire la professionalità dei colleghi deportati senza ottenere (così è stato in via Negri) risparmi significativi.

 

Cdr Il Messaggero: solidarietà a La Stampa

Il Cdr de Il Messaggero, a nome della redazione, esprime solidarietà ai colleghi de La Stampa per la decisione della direzione e dell'azienda di trasferire otto colleghi dalla redazione di Roma a quella di Torino, nell'ambito del piano di riorganizzazione del lavoro.

Una decisione che si aggiunge a un inaccettabile piano di riduzione dei costi, interamente a carico dei colleghi, presentato nelle scorse settimane dall'azienda al Cdr, e proprio oggi ulteriormente aggravato con l'azzeramento totale degli straordinari e la compensazione di tutte le domeniche lavorate dalla redazione nazionale di Torino.

Il Cdr de Il Messaggero conferma la disponibilità a sostenere ogni iniziativa a difesa del lavoro e della dignità dei colleghi de La Stampa.

 

ASR su trasferimenti La Stampa: pronti allo sciopero generale


È un film già visto.

Un quotidiano riorganizza la produzione cartacea e web spostando i colleghi da Roma al Nord, in questo caso a Torino.

Con gli otto trasferimenti annunciati al cdr de La Stampa, tra cui sei colleghe, superiamo le 150 unità nel corso di quattro anni.

Per Stampa Romana è ovvio cosa si nasconda dietro queste scelte:
la volontà di punire le redazioni, colpendo colleghi e colleghe.

In questo caso la nuova proprietà Gedi ricorre a questi strumenti non avendo avuto il consenso della redazione ai prepensionamenti.
Così inoltre è chiaro che La Stampa percorre la strada per diventare un quotidiano regionale rinunciando alla forte presenza nella capitale.

Stampa Romana supporterà le azioni sindacali e individuali a tutela dei giornalisti e delle giornaliste.

Chiede ancora una volta alla Fnsi di contrastare questa deriva con la proclamazione di uno sciopero nazionale.

Segreteria Associazione Stampa Romana

 

Comunicato esecutivo Usigrai, sindacato giornalisti Rai

Non si esce dalla crisi continuando a scaricare costi e sacrifici sulle lavoratrici e i lavoratori. 

Questa volta tocca a La Stampa: 8 trasferimenti e un piano di prepensionamenti.

Per di più con i trasferimenti che avvengono trattando i giornalisti come pacchi: trasferiti senza neanche pre-avvertirli, parlarci, confrontandosi per valutare soluzioni condivise. 

E poi, forse non a casa, a pagare il conto più salato le colleghe: su 8 trasferimenti, 6 sono donne.

Speriamo che l'azienda riveda le proprie posizioni e riparta dal dialogo con il CdR.

Noi giornalisti Rai esprimiamo alla redazione la nostra piena solidarietà, e saremo al suo fianco per tutte le iniziative che riterrà - insieme alla Fnsi - di mettere in campo. 

Esecutivo Usigrai 

 

Commissioni pari opportunità Fnsi e Usigrai

Otto giornalisti trasferiti senza preavviso da Roma a Torino. Sei sono donne (su otto della redazione romana), che ancora una volta pagano il prezzo più caro della crisi. La decisione dell'editore del quotidiano 'La Stampa', d'accordo con il direttore, comunicata in assemblea alla redazione senza alcun confronto con il cdr, rappresenta un grave attacco al giornale e all'autonomia delle redazioni, ignorando specificità, storie professionali e personali, condizioni lavorative e familiari.

Cpo Fnsi e Cpo Usigrai condannano questo piano, purtroppo non nuovo nell'editoria italiana, e sempre più frequente, che calpesta la dignità di giornaliste e giornalisti, valore assolutamente non negoziabile, fondamento dell'indipendenza dell'informazione.

Colleghe e colleghi non sono pacchi postali da spostare senza spiegazioni, obbligando a cambiamenti radicali, con pesanti ripercussioni a livello personale, senza possibilità di trovare soluzioni condivise.

Imposizioni non più ammissibili, per donne e uomini: Cpo Fnsi e Cpo Usigrai sono al fianco del cdr e di tutte le colleghe e i colleghi de La Stampa, pronte per ogni iniziativa, d'intesa con Fnsi, a sostegno di una battaglia di libertà. Il rispetto del lavoro delle donne e degli uomini, dentro e fuori delle redazioni, è un diritto irrinunciabile, che ci vede tutte in prima linea.

 

Commissione pari opportunità Stampa romana

Otto trasferimenti a Torino dalla redazione romana de La Stampa entro il 3 marzo 2020.  Sei sono donne.

La decisione dei trasferimenti, presa dal direttore Maurizio Molinari in accordo con l’azienda (GEDI Gruppo Editoriale), è stata comunicata venerdì 14 febbraio 2020 alla redazione romana de La Stampa (composta da 22 professionali di cui otto giornaliste) nel corso dell’assemblea indetta nell’ambito della riorganizzazione del lavoro in vista della partenza del “progetto digitale web first” del quotidiano, fissata ai primi di marzo. In quello stesso venerdì 14 febbraio 2020, mentre in assemblea si comunicavano i trasferimenti delle sei giornaliste, si stabiliva il nuovo assetto del giornale promuovendo o confermando nelle posizioni di comando esclusivamente uomini. Sono uomini i due vice direttori, i cinque capi redattori e tutti capi servizio fatta esclusione del settore Spettacoli. 

Sei giornaliste trasferite su otto nomi individuati.Leve decisionali del giornale completamente in mano maschile.Siamo di fronte a una palese discriminazione di genere.Oltre alla violazione dell’art. 25 DL 198/2006, che chiaramente delinea e definisce i comportamenti discriminatori;- alla mancata comunicazione del provvedimento alle singole persone (in violazione del Contratto Nazionale); – alla mancanza di un confronto sulle problematiche personali e professionali delle singole persone (violazione dell’art.33 della Legge 104, per esempio);la Commissione Pari Opportunità di Stampa Romana tiene a sottolineare la marcata sfrontatezza di una testata che, mentre a parole si spaccia contro le discriminazioni di genere, di fatto le applica con l’ingiustificata decisione aziendale di trasferire sei colleghe su otto figure professionali individuate. 

Nelle lettere al Direttore, su La Stampa del 27 novembre 2018, Maurizio Molinari scriveva: “La salute di una nazione si misura dalla protezione dei diritti dei suoi cittadini, le donne sono la maggioranza dei cittadini della Repubblica italiana e dunque lederli significa indebolire la libertà di ognuno di noi”. E ancora: “Chi impedisce a una donna di studiare, avanzare nella professione, avere successo o comunque affermarsi in ciò che desidera condanna la comunità tutta a cui appartiene a restare prigioniera del buio del passato”. Ci spiace constatare che, nella pratica, siano rimaste solo belle parole. 

La Commissione Pari Opportunità di Stampa Romana esprime la convinta e determinata condanna della decisione della Gedi Gruppo editoriale e del direttore Molinari e si dice disponibile ad affiancare le colleghe per ogni azione vogliano adire.

 




 

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